§1[ITA] - REX in Space. La genesi della space opera iniziata dieci anni fa.

 


23 giugno 2023
REX in Space. La genesi della space opera iniziata dieci anni fa.


Era Ferragosto, il 15 agosto del 2014, in Italia un giorno di festa, considerato il giorno dopo il quale si comincia a pensare al prossimo settembre. Era un giorno caldo ma non afoso, ricordo ancora come Rex e il suo universo che si materializzavano. Era mattina, fumavo una sigaretta sul balcone e guardavo la strada in basso deserta. Una piccola stradina di una città media. Guardai il balcone di fronte al mio. Era fatiscente, in realtà lo è ancora, e trasmetteva una forma di trascuratezza e decadenza. Scenario purtroppo comune da vedere al Sud Italia. Cerco sempre di sdrammatizzare il brutto e trovo l’ironia molto importante come forma di resilienza. 

Ho cominciato a immaginare quel balcone trascurato in un altro contesto, su un altro pianeta, magari nel futuro e svolgente una funzione importante, se non unica. Un balcone presidenziale dal quale fare un comizio fanta politico, anzi no, un balcone regale che nella sua semplicità comunicasse un forte messaggio di umiltà del potere. Un potere che metteva se stesso costretto ad esprimersi da un piccolo palco, anzi piccolissimo, grande quanto basta per ospitare una sola persona e scomodamente. 

Ho cominciato a pensare come potesse essere un balcone regale e poi mi son venuti in mente i Savoia che a Torino avevano lunghi palazzi collegati per cui monitoravano la piazza senza comparirvi. Mi parve una buona idea immaginare quel balcone un’appendice di un lunghissimo corridoio struttura che in modo quasi capillare si diffondeva lungo tutta la capitale planetaria. E questo pianeta doveva avere un nome. Un lungo corridoio ha un’eco importante, mi dissi, soprattutto in previsione di usare quel balcone dell’umiltà. Non poteva percorrerlo un reale qualsiasi, non avrebbe mai retto la lunghezza e il peso di quella situazione. Cominciai quindi a pensare al personaggio principale della scena. Rex fece la sua comparsa, o per meglio dire venne fuori dall’ombra del corridoio con passo lento ma deciso, furono i suoi passi a portarlo nella mia fantasia di scrittore.

C’era un forte sole li  fuori e molta gente ad aspettare il discorso annunciato solo il giorno prima di Rex Rey, praticamente tutta l'aristocrazia planetaria. Già il pianeta aveva poi bisogno di un nome e anche di altri pianeti come compagnia di corpi celesti. Mentre pensavo a come sarebbe potuto essere il variegato insieme di pianeti Rex aveva terminato il corridoio e stanziava davanti la porta di accesso. Ma non usciva ancora. Forse stava ripassando i punti chiave del suo discorso? Possibile ma anche prevedibile e banale e poi lo avrebbe già fatto percorrendo il chilometrico corridoio. 

Mi misi nei suoi panni e presi in prestito i suoi occhi: guardai alla sua sinistra e capii tutto. Un grande monitor visibile solo ai membri della casata reale era molto luminosamente attivo con in alto un grande contatore continuo in scorrimento. La cifra indicava un totale plurimiliardario e cresceva quasi costantemente, poche unità, come gocce a costituire un oceano. In alto sul contatore una scritta nel linguaggio corrente galattico:

“Vittime della casata reggente Rey del pianeta Kliustra. Da anni 500. King Rey Fecit"

Rey stava fissando in quello schermo gigantesco il suo passato, forse per porvi fine? Me lo chiesi anch’io, ma dovetti aspettare di ascoltare il suo discorso al pianeta, naturalmente trasmesso in diretta in tutta la galassia…

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